Matrimonio e fiori, un connubio inseparabile. In particolare, la tradizione del bouquet da sposa affonda le radici nel passato (mai espressione fu più azzeccata). Non è solo un accessorio da stringere tra le mani, ma un simbolo di tutta la giornata di festa. 

Piccolo o grande, classico o eclettico, non può mai mancare. Volete sapere il motivo per cui ancora oggi viene scelto, in infinite declinazioni di colori e stili? Scoprite nel nostro articolo quando e perché è nato il bouquet da sposa

(foto: Unsplash)

La tradizione del bouquet da sposa arriva da molto lontano

L’usanza di avere con sé dei fiori durante le nozze risale all’antichità. Presso gli antichi Greci, Romani ed Egizi, le spose e persino gli sposi indossavano ghirlande di fiori ed erbe profumate per allontanare la sfortuna durante i matrimoni. Intrecciare i fiori era considerata una vera e propria arte, soprattutto per i Romani: oltre alla cura della composizione, i fiori avevano una loro simbologia speciale. Tra questi ricordiamo:

  • l’acanto, che portava il nome di una ninfa desiderata da Apollo ed era considerato un portafortuna;
  • il giglio, il fiore che si pensava nato da una goccia di latte materno della dea Giunone;
  • l’aneto, considerato afrodisiaco;
  • il rosmarino, come simbolo di fedeltà, abbinato al grano per la fertilità;
  • l’edera per un amore eterno.

Fu invece la cultura araba ad associare i fiori d’arancio al matrimonio: si usavano per creare delle corone, che poi venivano indossate dalle spose.

Medioevo

La tradizione del bouquet da sposa era presente anche durante il Medioevo, ma spesso per un motivo poco poetico e molto prosaico… Il profumo dei fiori serviva infatti anche a mascherare l’odore del loro corpo, visto che la maggior parte delle persone non poteva lavarsi frequentemente (in più, erano tempi bui per via delle frequenti epidemie di peste e altre malattie mortali). In più, in alcuni casi si usavano anche aglio e spezie per allontanare gli spiriti maligni o le maledizioni.

Ed è in questo momento che nacque il lancio del bouquet: forse non tutti sanno che le ragazze nubili volevano a tutti i costi toccare la sposa o strapparle un pezzo di abito perché pensavano che ciò avrebbe portato un marito anche a loro. Sembra proprio che lanciare i fiori fosse una strategia per fuggire ed evitare il peggio!

Epoca elisabettiana

Per uno spunto più “decorativo” dobbiamo arrivare al Cinquecento, durante il regno della regina Elisabetta I. I bouquet divennero un accessorio diffuso per le spose e anche come dono per gli ospiti. In tutta Europa le spose iniziarono a indossare fiori tra i capelli per completare il loro look. Ricordiamo che a quel tempo l’abito da sposa era ancora colorato, molto diverso da come lo conosciamo oggi.

Epoca vittoriana

Il regno della regina Vittoria plasmò definitivamente le principali usanze legate al matrimonio, inclusa la scelta del bianco per l'abito. Tra queste c’era anche la tradizione del bouquet da sposa come lo conosciamo oggi: visto che il linguaggio floreale era molto diffuso, le spose usavano i fiori per comunicare i loro sentimenti (e, ad esempio, i matrimoni reali seguono ancora questo rituale).

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Il bouquet oggi

Fortunatamente oggi il bouquet non serve più per coprire cattivi odori o scacciare presenti spiriti: si limita a essere un bellissimo accessorio che permette di sottolineare il tema del matrimonio. Il simbolismo legato ai fiori esiste ancora, ma in genere la scelta si basa sulla preferenza personale, sulla palette dalla cerimonia e sulla stagionalità. E non dimentichiamo il tipo di abito: ad esempio, il bouquet a cascata sta bene con gli abiti a sirena.

Una cosa però è cambiata, soprattutto negli ultimi anni: visto che spesso i bouquet sono vere opere d’arte, per il lancio del bouquet in genere si usa un mazzolino più piccolo e meno costoso. Così è molto più facile da lanciare e anche meno pericoloso per chi cerca di prenderlo al volo!

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