Per chi si sposa con rito cattolico, la scelta del luogo dove si svolgerà la cerimonia è fondamentale per tanti motivi speciali. Che si tratti di una cattedrale o di una piccola chiesetta in campagna, rimarrà per sempre nei ricordi della coppia e degli invitati. Ma una volta scelto il posto perfetto, c’è un altro passaggio da fare: pianificare l’ingresso della sposa in chiesa.
Sebbene molte chiese siano già meravigliose di per sé, per non parlare della sposa stessa e degli allestimenti floreali, ci sono tanti accorgimenti da prendere per fare in modo che la camminata della sposa lungo la navata sia trionfale (e non solo). Scoprite quali sono le tradizioni legate all’entrata delle sposa, dello sposo e di tutti gli altri ospiti, insieme a qualche consiglio.
Ingresso della sposa in chiesa: cosa dice la tradizione religiosa
Sebbene i dati ufficiali parlino di un netto superamento delle cerimonie civili su quelle religiose, le coppie che scelgono di sposarsi in chiesa sono ancora tante. Il rito religioso cattolico in Italia segue tradizioni e rituali precisi, che hanno concesso qualcosa alla modernità, ma senza esagerare. Per questo motivo, chi opta per il sì in chiesa deve rispettare una serie di regole.
In particolare, l’ingresso della sposa in chiesa rappresenta l’inizio “ufficiale” della cerimonia e per questo deve essere ben pianificato. Ad esempio, sapete qual è l’ordine giusto per il corteo nuziale, ovvero l’entrata di sposi e ospiti in chiesa? Visto che esistono diverse varianti persino all’interno della tradizione cattolica, una buona regola è parlare con il prete e fare delle prove prima delle nozze.
In linea generale, però, il corteo nuziale dovrebbe seguire questo ordine.
- Tutti gli ospiti dovrebbero entrare subito in chiesa e sedersi in attesa dei “protagonisti” della giornata.
- Di norma il sacerdote e i chierichetti entrano all’inizio, da una porta laterale, e cominciano a preparare l’altare.
- A proposito di “protagonisti”, i testimoni dovrebbero essere i primi tra le figure attive a entrare in chiesa e a posizionarsi vicino all’altare; a tal proposito, meglio evitare di aspettare fuori l’arrivo della sposa in chiesa, rischiando di lasciarla entrare “sola”.
- Il padre dello sposo e la madre della sposa normalmente non hanno un ruolo in primo piano, quindi dovrebbero entrare subito dopo i testimoni.
- Arriva quindi il momento dell’entrata dello sposo in chiesa, accompagnato da sua madre.
- In attesa della sposa, sono i paggetti (se sono stati scelti), a entrare in chiesa con i petali di fiori e il cuscinetto per le fedi.
- Subito dopo i paggetti, ecco arrivare le damigelle; nel caso la sposa abbia un abito principesco con strascico lungo, la damigella d’onore potrebbe seguirla per sollevare il tessuto del vestito e agevolare i suoi movimenti.
- Infine, arriva il momento dell’ingresso della sposa al braccio di suo padre, che sta alla sua destra. Insieme percorrono lentamente la navata, ma con decisione, guardando in avanti verso l’altare e non gli ospiti (meglio non salutare e non distrarsi); la sposa tiene il bouquet nella mano sinistra. Una volta arrivati, il padre alza il velo della sposa, la bacia sulla fronte e stringe la mano dello sposo, che a sua volta bacia la sposa sulla guancia. La sposa appoggia il bouquet e, eventualmente, sfila i guanti.
Una cosa importante: secondo il galateo, amici e parenti della sposa dovrebbero stare a sinistra, mentre quelli dello sposo a destra. Come già anticipato, è vietatissimo entrare in chiesa dopo la sposa.
Si può cambiare la tradizione?
Chiunque si sposi in contesti civili, che sia in comune o in una villa autorizzata, può personalizzare la cerimonia come preferisce. Tuttavia, se il sacerdote è d’accordo, è possibile fare qualche piccolo cambiamento all’ingresso della sposa in chiesa. Ad esempio, in mancanza del padre potrebbe scegliere di essere accompagnata da un fratello o da un figlio, oppure entrare da sola. L’importante è che si senta a suo agio.
La tradizione che sia il padre ad accompagnare la sposa nasce infatti secoli fa, quando i matrimoni erano visti come opportunità strategiche per stringere alleanze e accordi. Il padre, di fatto, accompagnava la figlia e la “consegnava” al futuro marito per suggellare un patto. Ciò non toglie che con il tempo la tradizione si sia trasformata in un gesto dolce, in cui un papà affida la figlia all’amore del genero. Per questo, il momento del “passaggio” è il culmine dell’entrata della sposa in chiesa.
E l’accompagnamento musicale?
Il matrimonio in chiesa richiede un accompagnamento musicale solenne, in linea con un luogo sacra. Sono acconsentite le esibizioni di strumentisti, cantanti e di un coro, ma la musica deve essere concordata con il sacerdote. Se volete che venga suonata una canzone non religiosa, parlatene con lui: una buona soluzione sarebbe usare solo la versione strumentale.
Ciò detto, il sottofondo musicale per l’ingresso della sposa in chiesa deve essere solenne e gioioso. Tra i componimenti consigliati ricordiamo:
- La Marcia nuziale di Mendelssohn
- La Marcia nuziale del “Lohengrin” di Wagner
- La Marcia nuziale da “Le nozze di Figaro” di Mozart
- La Corale della cantata 147 per coro e organo di Bach
- Il Minuetto n° 2 di Händel
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