La possibilità di sposarsi per le coppie dello stesso sesso è stata una delle grandi conquiste degli ultimi anni. Finalmente, tutti possono dirsi di sì! Ma forse non tutti sanno che esiste qualche differenza tra matrimonio e unione civile.
Scoprite in cosa differiscono questi due istituti e cosa dice la Legge a riguardo. Se state pensando di coronare il vostro sogno d’amore, è bene conoscere tutti gli aspetti normativi…
Cosa si intende per unione civile
Partiamo dall’inizio: l’unione civile è il rito riconosciuto civilmente grazie a cui due persone dello stesso sesso possono ufficializzare la propria unione. È stata introdotta nel 2016 grazie alla Legge Cirinnà, in netto ritardo rispetto alla maggior parte dei Paesi occidentali e dopo diverse sanzioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Secondo la Legge italiana, le unioni civili garantiscono ai coniugi gli stessi diritti e doveri del matrimonio con rito civile. La condizione di base è essere maggiorenni, appartenere allo stesso sesso e la capacità di intendere e di volere, oltre ovviamente a non essere sposati o uniti civilmente con altre persone. Per unirsi civilmente è poi necessario manifestare congiuntamente l’intenzione davanti all’ufficiale di stato civile, facendo l’apposita dichiarazione completa di:
- dati anagrafici
- cittadinanza
- residenza
- eventuali impedimenti all’unione civile
- scelta del cognome
- regime patrimoniale
La dichiarazione viene poi registrata nell’archivio dello stato civile. Nella pratica, le cerimonie si svolgono nello stesso modo, con la possibilità di personalizzare il rito civile. Ad esempio, ci si può sposare in villa, a patto che sia riconosciuta dal proprio Comune come luogo ufficiale.
Quali sono i diritti e i doveri nell’unioni civile?
Abbiamo accennato ai doveri di chi sceglie l’unione civile. Ma di cosa si tratta? In realtà sono gli stessi delle coppie che si sposano con matrimonio, ovvero l’obbligo di vivere sotto lo stesso tetto, di assistere materialmente e moralmente l’altra persona, così come di contribuire ai bisogni della nuova famiglia.
Anche dal punto di vista dei diritti non cambia nulla, perché le coppie omosessuali hanno diritto alla successione, alla pensione di reversibilità e al ricongiungimento familiare. E, molto importante, possono essere informate in caso di problemi di salute del/della partner o prendere decisioni in sua vece in caso di incapacità e morte.
Come si scioglie un’unione civile?
Prima di passare alla differenza tra matrimonio e unione civile, accenniamo brevemente allo scenario che non vorremmo affrontare: la fine della storia. Oltre al decesso di una delle persone che compongono la coppia, l’unione civile si scioglie per volontà delle parti direttamente tramite divorzio o automaticamente se una delle due procede al cambio di sesso.
Nel caso sia una decisione volontaria, è sufficiente dichiarare all’ufficiale di stato civile l’intenzione di separarsi, anche disgiuntamente. Passati tre mesi, sarà poi possibile procedere con il divorzio. Dal punto di vista della tutela legale, la parte più debole può chiedere gli alimenti e l’abitazione scelta come residenza di coppia.
Che differenza c’è tra matrimonio e unione civile
Veniamo quindi alle differenze tra matrimonio e unione civile. Per prima cosa, chi si unisce civilmente non è obbligato a esporre le pubblicazioni. Ad esempio, se vi sposate a Bergamo, vi basterà recarvi in comune, manifestare la vostra intenzione e poi scegliere il luogo dove celebrare il rito. Ma lo stesso vale per qualsiasi città italiana. In più, in caso di addio non c’è la separazione, ma si passa direttamente al divorzio. La Legge non prevede poi l’obbligo di reciproca fedeltà, come nel caso del matrimonio.
Una grossa differenza tra matrimonio e unione civile è che le persone dello stesso sesso non possono adottare un bambino o una bambina. Tuttavia, in alcuni casi resta comunque la possibilità di adottare i figli biologici del/della coniuge.
E le convivenze di fatto?
C’è una differenza anche tra unioni civili e convivenze di fatto. Mentre l’unione civile è rivolta solo alle coppie dello stesso sesso, la convivenza di fatto è aperta anche a gli eterosessuali, basta che siano maggiorenni. Per attestare la propria intenzione di convivere stabilmente, tutelando così i propri patrimoni e la propria situazione di coppia, è sufficiente una dichiarazione anagrafica.
Adesso che sapete tutto sulla differenza tra matrimonio e unione civile, è ora di pensare al look. Vi aspettiamo negli atelier Sposae a Milano, Lissone e Torino per scoprire la selezione dei migliori brand del settore wedding e trovare un modello perfetto per celebrare il vostro grande amore!