L’acquisto del vestito nuziale è uno dei momenti decisivi durante i mesi che precedono le nozze. Seguire il proprio cuore è importante, ma per compiere una scelta davvero informata e consapevole è bene conoscere più informazioni possibili. Ad esempio, sapete esattamente come è fatto un abito da sposa?  

Nel nostro approfondimento analizziamo quali sono i diversi elementi che compongono un abito e quali sono le opzioni disponibili in base alle differenti necessità. Dalla scollatura alla vita, ecco ogni dettaglio svelato e spiegato.

Foto: Unsplash

Corpetto

Per capire come è fatto un abito da sposa, partiamo dal corpetto. Come è facilmente intuibile, è la parte superiore del vestito che va dalle spalle alla vita; può essere senza maniche (strapless) o con maniche, secondo la preferenza o la stagione. Sebbene i modelli possano variare in base all’abito, ci sono alcune tipologie ricorrenti a cui fare riferimento.

Il primo è il corpetto bustier, dalla struttura rigida che definisce il corpo grazie a stecche e coppe integrate. Al suo opposto c’è il corpetto morbido, che non avvolge il busto, per un effetto più naturale. In entrambi i casi può essere completamente coprente oppure vedo non vedo.

Indipendentemente dalla variante preferita, di norma tutti i corpetti sono composti da diversi strati, tra cui fodera, tessuto, tulle, pizzo o altre applicazioni. La fodera, realizzata in tessuti sintetici o in seta, è lo strato più interno del vestito che evita inopportune trasparenze e nasconde le cuciture o le stecche. 

Un altro elemento essenziale del corpetto è la chiusura, che di norma è sulla schiena. Può includere uno o più di questi elementi: zip, gancetti, bottoni e nastri da stringere a piacere. Servono per mantenere un vestito ben fermo e impedire che la parte superiore scenda. I bottoni, un tempo tradizionali, oggi vengono utilizzati principalmente per scopi decorativi al fine di semplificare la vestizione della sposa.

Maniche

Oltre a offrire una maggiore coprenza, soprattutto per le cerimonie religiose, le maniche contribuiscono a definire meglio l’estetica di un modello. Ne esistono svariate versioni, che possiamo riassumente così:

  • maniche corte, svolazzanti o più aderenti, aggiungono una nota classica all’abito;
  • maniche lunghe o tre quarti, le più tradizionali, solitamente realizzate in tulle o pizzo;
  • maniche a palloncino, attaccate al corpetto o staccate, aggiungono un tocco scenografico;
  • maniche scivolate, romanticissime, lasciano scoperte le spalle e cadono lungo il braccio;
  • monospalla, quando c'è solo una manica a coprire una spalla;
  • maniche a mantella che fluttuano morbide sulle spalle.

Per le spose indecise esistono anche le versioni con maniche staccabili da indossare durante la cerimonia e togliere per la festa.

Scollatura

La scollatura sottolinea lo stile del corpetto, valorizzando il busto e il décolleté. Vediamo quali sono gli stili più amati:

  • scollo a cuore, chiamato così perché ricorda la metà superiore di un cuore ed è leggermente incurvato al centro;
  • scollo a V, un must per chi ha più seno perché offre più supporto ed è in genere abbinato alle spalline;
  • scollo omerale, caratterizzato da maniche che scivolano sulle spalle creando un effetto romantico;
  • scollo a punta, con bustier definito da una struttura appuntita di gusto contemporaneo;
  • scollo dritto, semplice e senza tempo;
  • scollo quadrato, tradizionale con maniche corte o lunghe;
  • scollo alto, che sale fino al collo, tipico degli abiti in stile tradizionale;
  • scollo a barchetta, contraddistinto da un taglio dritto che lascia delicatamente scoperte le spalle;
  • scollo all’americana, dal gusto vintage, chiuso dietro al collo e con le spalle scoperte.
Foto: Unsplash

Vita

La parte centrale del corpo è il vero punto focale dell’abito e permette di definire la silhouette generale, creando le giuste proporzioni. Può essere ottenuta semplicemente dalle cuciture che uniscono la parte alta e la gonna, talvolta abbinate a pince e pieghe, oppure da inserti e cinture. Le tipologie più ricorrenti sono:

  • vita naturale, pensata per creare una classica linea a clessidra;
  • vita bassa, segnata qualche centimetro sotto la vita naturale e talvolta fino ai fianchi, molto comune negli abiti da sposa a semi sirena;
  • vita a impero, sottolineata appena sotto il seno e in genere con una gonna fluida e ampia che cade a terra, molto amata dalle spose in dolce attesa;
  • vita a forma di V, tipica degli abiti da sposa vintage, dalla forma appuntita che scende al centro lungo la gonna.

Gonna

Per finire il nostro excursus su come è fatto un abito da sposa, esaminiamo la gonna. Impossibile negarlo, è forse la prima cosa che notiamo in un modello e per questo va scelta con cura. Semplice o extra voluminosa, può includere lo strascico a coda che prosegue dall’orlo inferiore della gonna oppure lo strascico Watteau che parte dalle spalle o dalla vita. Inoltre, la lunghezza è variabile: non solo lunga, ma anche rasoterra (che lascia intravedere le scarpe, per chi ama gli abiti anni Cinquanta), midi alle ginocchia o addirittura corta.

Per quanto riguarda le silhouette, troviamo:

  • principessa, con forma ampia e regale creata da diversi strati di tulle, organza o raso che aggiungono grande volume;
  • scivolata o semi ampia, che accompagna il corpo aprendosi a terra;
  • a sirena, aderente sulle gambe, per poi aprirsi sotto le ginocchia, ideale per accentuare le curve;
  • a semi sirena, aderente sulle gambe, ma senza esagerare;
  • a colonna, di norma aderenti attorno alla zona dei fianchi, per poi scendere dritte fino all’orlo.

Vi è piaciuta la nostra guida su come è fatto un abito da sposa? Allora venite a trovarci negli atelier Sposae a Milano, Lissone e Torino per scoprire la selezione dei migliori brand del settore wedding. Vi aiuteremo a trovare il modello perfetto: prendete appuntamento online!