Qualsiasi coppia in procinto di sposarsi sa quanto possa essere dispendioso organizzare un matrimonio. Risparmiare è però possibile, soprattutto scegliendo abiti di qualità ad un prezzo vantaggioso, compiendo scelte oculate in fatto di location e intrattenimento e magari facendo qualcosa con le proprie mani. Inoltre, per chi ne ha più bisogno, c’è anche il bonus matrimonio.
Il bonus matrimonio è un piccolo aiuto economico statale per chi dispone di redditi più contenuti. Oltre che ai soldi, dà diritto a una assenza giustificata dal lavoro, anche se viene concesso solo ad alcune categorie di lavoratori.
Chi non vorrebbe avere un piccolo sostegno economico per l’organizzazione del proprio matrimonio? Sposae vi assiste nella ricerca di un abito di qualità, ma con un prezzo contenuto, nell’atelier di Lissone e prossimamente anche nella sede di Torino. Sapere di avere altre possibilità di risparmio, però, potrebbe rendere tutto molto più semplice.
Innanzitutto, il bonus matrimonio non è per tutti. L’assegno per congedo matrimoniale spetta agli operai, agli apprendisti, ai lavoratori a domicilio e ai marittimi di bassa forza, dipendenti da aziende industriali, artigiane, cooperative.
Le condizioni di base, per chiederlo, sono:
- la scelta del matrimonio civile o concordatario
- un rapporto di lavoro esistente da almeno una settimana
- l’effettiva fruizione del congedo entro 30 giorni dalla data delle nozze
Può essere accordato a uno dei due futuri coniugi o anche a entrambi; in tal caso gli assegni diventerebbe due, uno per il marito e uno per la moglie, sempre che l’uno e l’altra ne abbiano singolarmente diritto.
A operai e apprendisti è dovuta la somma corrispondente a 7 giorni di retribuzione, meno la percentuale a carico del lavoratore (il 5,54 %). Ai lavoratori a domicilio spettano 7 giorni di guadagno medio giornaliero, sempre con detrazione del 5,54 %. Per i marittimi l’importo del bonus equivale a 8 giorni di salario medio più detrazione. Nel caso di part-time verticale l'ammontare dell'importo è dato ai giorni di retribuzione stabiliti dal contratto (più detrazione).
Sono esclusi dal bonus matrimonio coloro che si sposano con il solo matrimonio religioso, da non confondere con il matrimonio concordatario, celebrato da un sacerdote cattolico, reso tale dalla lettura degli articoli del codice civile in materia, documentato da un atto redatto dal prete, registrato anche dallo Stato e con pieni effetti giuridici.
Per concludere, il bonus matrimonio non può essere richiesto dai dipendenti di:
- aziende industriali, artigiane, cooperative e della lavorazione del tabacco che ricoprano il ruolo di impiegati, apprendisti impiegati o dirigenti
- aziende agricole
- commercio
- credito assicurazioni
- enti locali
- enti statali
- aziende che non versano il relativo contributo alla CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari).